Bosnia

 

Tutte le sere, dopo il lavoro andavamo a fare un giro in bicicletta lungo la pista ciclabile di Livigno io, Tamara e Sabrina quando eravamo stanche di pedalare ci fermavamo…. mi parlavano della loro breve vacanza che a maggio avevano fatto in Bosnia.

Rimasi colpita dall’entusiasmo che avevano nel raccontarmi la loro esperienza…”siamo state a Citluk dove stanno terminando un asilo che ospiterà alcuni bambini orfani della guerra; pensa! la costruzione non è stata realizzata da gente del luogo ma da volontari Italiani, noi ci ritorneremo a giugno per l’inaugurazione…” dicevano Sabrina e Tamara.

Spinta dalla curiosità e dal loro entusiasmo mi aggregai anch’io. Alla partenza eravamo in quattro, a noi si era aggiunta anche Elisa. La prima volta non conoscevo ancora la realtà….. Così arrivammo a Citluk. Fu inaugurato l’asilo, che festa per tutti i volontari, che traguardo, che gioia sia per loro che per i bambini che vivevano ancora nelle tende. Ora la loro nuova casa era pronta. Prima di tornare in Italia, un breve colloquio con Franco, un ingegnere di Roma, padre di famiglia, che da 3 anni lavora come volontario, il quale con l’aiuto di altri volontari si è dedicato al recupero dei bambini rimasti senza genitori. Durante l’estate rimasi in contatto con i volontari, ascoltando le loro testimonianze.

Intanto si poneva un grosso problema: trovare qualcuno che accudisse i bambini per un breve periodo, in quanto Suor Josipa e Franco dovevano rientrare in Italia. Così io e Sabrina decidemmo di aiutarli per circa un mese, in questo modo cominciò il nostro piccolo contributo…

…non immaginavo minimamente cosa volesse dire lasciarsi coinvolgere dall’esperienza nell’aiuto da dare ai profughi della guerra….

Tantissime le storie di sofferenza, quanta violenza.

Abbiamo visto le loro città come sono distrutte, ridotte ancora a oggi quasi a nulla…

Più di questo orrore quello che mi ha veramente scosso è stata l’accoglienza, capire quanto sia importante per questi bambini essere presi per mano, camminare nella loro città guardare assieme un libro, o i loro quaderni… Ogni bambino, un storia, diverse le provenienze, chissà dove…

Quando io e Sabrina andavamo a dormire in un piccolo ripostiglio, nel quale avevamo ricavato la nostra “camera da letto” ci ponevamo mille domande,…ma difficile trovare mille risposte.

Ad una richiesta fattaci da Suor Josipa, però ci siamo impegnate a dare una risposta: “trovare 15.000 litri di gasolio”. Non era uno scherzo però era il minimo che potevamo fare.

Così abbiamo dovuto anticipare la partenza, perché l’inverno era già iniziato, ma promettemmo che saremmo ritornate con i fondi necessari. Con un po’ di coraggio e un po’ di timori mi sono buttata con impegno nella raccolta dei fondi, e con il vostro contributo ci sono riuscita: L.8.097.000 con la lotteria e la pesca di beneficenza; L.5.000.000 raccolti a Livigno, dei quali L.11.000.000 sono stati utilizzati per l’acquisto del gasolio e L.1.800.000 circa di spese varie, premi per la lotteria, trasporto dei 98 panettoni raccolti dai bambini di Castionetto di Chiuro, l’acquisto di un “calcetto” che avrebbe sicuramente dato un po’ di spensieratezza a quei visi segnati dal dolore, inoltre ho voluto portare un po’ di aria natalizia con degli addobbi per l’asilo.

Avevo la possibilità di spedire il tutto, però pensai che non avrebbe avuto senso o ne avrebbe avuto poco se non fossi andata anch’io a portare l’amicizia e l’amore che anche voi con la vostra partecipazione avete dato per contribuire alla raccolta.

Mi pare impossibile, sto già ripartendo, l’avventura ricomincia. Sul battello da Ancona a Spalato siamo in parecchi, forse 100, 200 provenienti da tutta Italia con varie destinazioni. Tutti carichi di generi alimentari, ma anche di energia e di entusiasmo, pronti a trascorrere il Natale in Bosnia.

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